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NOVITA'

Le ultime uscite discografiche: Slidin' Charlie & Boo Shake, Rico Migliarini, PG Petricca, Taccona Blues Band, WilliBoy Taxi, Gianni Massarutto, Salvatore Amara, Steven Troch, PG Petricca, Boogie Beasts

 
 
 

Slidin' Charlie & Boo Shake "Slidin' Charlie & Boo Shake "
e-mail: carlopip@tiscali.it; giu.buscemi@gmail.com
www.facebook.com/slidincharliebooshake
www.youtube.com/@SlidinCharlieBooShake-ns3yl
Un 2023 nato all'insegna di una novetole produzione Blues di qualità, quasi un'esplosione post-pandemia nel segno della ripartenza che tutti quanti aspettavamo e speravamo.
In questo solco, non possono non dare continuità qualitativa il duo formato da CARLO PIPITONE e GIUSEPPE BUSCEMI, alias SLIDIN' CHARLIE & BOO SHAKE, con il loro CD omonimo. Un duo strumentalmente anomalo, composto da chitarra/voce e batteria, anche se, a dire il vero, l'ascolto appare musicalmente completo, e ciò non può che dare conferma circa la consistenza del progetto. Dopo l'uscita del primo lavoro risalente al 2012, il duo si è concentrato principalmente nell'attività live, partecipando a manifestazioni Blues lungo tutta l'Italia, approndando al Blues Made in Italy di Cerea e ad una delle tappe dell'Italian Blues Challenge.
Tornando al CD, troviamo tracce scritte ed interpretate con la sola eccezione del brano di chiusura, nelle quali cogliamo un Blues fortemente influenzato dai generi con i quali il duo è cresciuto nel tempo, ovvero country ma principalmente rock e folk americano.
Un totale di dieci tracce, nelle quali alla solidità ritmica della batteria di Buscemi, si sovrappone la voce di Pipitone, sempre "in sella" alla sua fida chitarra elettrica che tiene fede al proprio appellativo slide in "New Man". Bello anche il finale "acustico" di "My Redhead", nel pieno stile dei vecchi juke joint e del blues itinerante delle origini.
Ottimo lavoro.
Paolo Santini

 
 
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Rico Migliarini "Suono il Blues a casa mia"
ricomigliarini@tiscali.it
www.facebook.com/RicoMigliarini
https://www.instagram.com/ricomigliarini

Suono il blues a casa mia, titolo dell'album di Rico Migliarini, riassume l'essenza del lavoro:vocalist graffiante e armonicista di vaglia, esprime il genere musicale nella sua forma tipica. Il feeling blues c'è tutto, musicisti di vaglia accompagnano il band leader con gia' ben sette album all'attivo, e, fattore anomalo, per "casa mia" l'autore intende l'uso della lingua italiana. Difficilmente troviamo in tutto l'italico stivale un altro Blues Singer, pardon, un Cantante Blues che non usi il linguaggio universale. Scelta forse un po' azzardata, alla quale ci dobbiamo un po' abituare con l'ascolto dei primi due o tre brani. D'altronde artisti del calibro di "Piccolo Walter" o "Acqua Melmosa" hanno un indubbio valore aggiunto nel nome che l'anglofona universalita' conferisce.
Per quanto riguarda la parte prettamente musicale, invece, siamo di fronte ad un armonicista blues veramente degno di menzione, sia nelle versioni acustiche che con l'elettrico, sia diatonica che cromatica. Doverosa menzione alla band, composta da MIRCO CAPECCI (basso e cori), GIULIANO BEI (batteria), EDOARDO COMMODI (chitarre, banjo e cori); sono presenti anche NORBERTO BECCHETTI (chitarra slide), LORENZO CANNELLI (pianoforte e organo) e MICHELE FONDACCI (percussioni).
Molto toccante la traccia solo musicale Sicilian Heart (nemmeno a farlo apposta, unico brano che porta un nome straniero), ma non sono male nemmeno la traccia che da' il titolo al lavoro e "Inseparabili".
Complessivamente un buon lavoro.
Paolo Santini

 
 
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PG Petricca "Dispersi"
Road Sweet Road

Blues ruvidi, minimalisti, privi della solita patina produttiva a cui ormai quasi tutti gli artisti si sono appiattiti; 9 tracce schiette, tra songwriting moderno e spigolosita' del passato; Pierluigi Petricca, voce e chitarra, ha un percorso blues solido, passato attraverso la band di culto dei PapaLeg Acoustic Duo, e poi, solo, alla ricerca di un proprio baricentro; percorso solitario, coronato da tre uscite discografiche, in cui Petricca si e' affinato come autore; negli ultimi anni il nostro ha incrociato il destino di un'altro artista fuori dal coro, RoughMax Pieri, basso. Dispersi e' il risultato di questo percorso, un disco maturo che vede i nostri in compagnia di un batterista raffinato, Gianluca Giannasso, che in questo lavoro si presta a seguire con sensibilita' i groove imposti dalla slide di Petricca. Le 9 tracce, tutte originali, cantate in italiano o in dialetto abruzzese (La mattina preste), ci regalano uno spaccato del mondo artistico di Petricca; storie personali, finestre di sensibilita', emozioni sedimentate. Una slide chiaramente ancorata ai maestri del blues e un modo di costruire le song che a me ricorda un incontro tra i migliori CCCP e i North Mississippi Allstars. Dispersi e' un lavoro robusto, personalissimo, anni luce dai cliche' e dai manierismi moderni.
Gianandrea Pasquinelli

 
 
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Taccona Blues Band "Little funny lady"
https://www.facebook.com/TacconaBluesBand

Un gradito ritorno, quello di TACCONA BLUES BAND con il loro ultimo CD LITTLE FUNNY LADY, un lavoro nel quale il blues suonato alla "vecchia" si mescola gradevolmente con la freschezza di brani per la maggior parte di loro produzione.
MARCO RAVASI (armonica e voce solista), GABRIELE RAVASI (chitarra e cori), DANIELE LUCINGOLI (basso e voce solista) e EZIO CETRONI (batteria e cori) sono i componenti del quartetto lombardo che si ripresenta con nove brani nei quali spicca indubbiamente l'estro notevole dell'armonica di uno dei due Ravasi, dotato di una tecnica strumentale eccellente. Tecnica sapientemente coadiuvata dalla ritmica suonata dagli altrettanto valenti musicisti della Band, ottenendo un risultato di ottimo livello. Un mix di brani cantati e strumentali che partendo dalla title track del CD, accompagnano l'ascoltatore con un ritmo sempre incalzante, con qualche risvolto un po' swing, fino a IT'S JUST BLUES, dove possiamo cogliere l'essenza più profonda delle dodici battute, sì, classiche, ma mai banali, e dove il Ravasi chitarrista sfodera un assolo di gran valore. Ma non c'è tempo di rilassarsi, perchè riparte nuovamente il ritmo incalzante che da MAMA MAMA porta fino a THAT WAS PROBABLY ME.
E se in passato ci avevano ben impressionato, non possiamo che confermare che il livello rimane elevato.
Bravi ragazzi, e avanti così!
Paolo Santini

 
 
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  WilliBoy Taxi "Down the road "
L'inizio e la fine, l'alfa e l'omega, da C.C Rider a S.U.R.T. (acronimo di Sardinia USA Round Trip), ovvero: le radici sono nel Blues, ma non dimentico la mia terra sarda.
Questo sembra essere il messaggio di WILLIAM ROSSI che si presenta con il suo primo CD da solista intitolato “DOWN THE ROAD”.
Cantante, chitarrista, armonicista, si offre con lo pseudonimo di WilliBoy Taxi, proponendo undici tracce di eccellente spessore musicale, coadiuvato da VITTORIO PITAZLIS (chitarra dobro), ANDREA LOCCI (basso), GIORGIO DEL RIO (percussioni), PIERPAOLO FRAILIS (batteria) e gli interventi di ANNA MARIA VIANI (violino) e MAURO MULAS (organo).
Undici tracce, in larga parte composte dall'autore stesso del CD, dalle quali emergono chiaramente le sue "muse ispiratrici", come per sua stessa ammissione, ovvero Robert Johnson, Charley Patton, Son House fino ai più recenti Charlie Musselwhite, Taj Mahal, passando per Paul Butterfield, insomma quello che potremmo definire buona parte del Gotha della musica del diavolo.
E le emozioni che WilliBoy Taxi prova vengono trasmesse dalla sua voce, graffiante quanto basta per far breccia, sia nella parte elettrica come pure nei brani acustici.
E può mancare l'armonica in tutto ciò? Può sembrare un'affermazione di parte, ma questo piccolo strumento è sempre un valore aggiunto nella musica Blues e William ci trasmette ulteriore emozione con le sue ance libere, dotato di un eccellente gusto che completa il tutto.
Che altro aggiungere, se non che ci ha pienamente convinto?
Paolo Santini
 
 
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Gianni Massarutto & Bluesiana "Call me, baby "
www.bluesianaquartet.it/
www.giannimassarutto.com/
Gianni Massarutto & Bluesiana on facebook
Cosa ci si aspetta da chi è perennemente alla ricerca?
Da chi risulta mai pago?
Da chi, dopo aver assorbito tutto quello che un'esperienza può fornire, si butta a capo fitto in quella successiva?
Tre semplici domande che, musicalmente parlando, dipingono in estrema sintesi l'essenza di GIANNI MASSARUTTO. Eclettico armonicista, si presenta in questo 2023 con il CD CALL ME BABY, prodotto dal quartetto BLUESIANA, del quale Massarutto fa parte, insieme a PAOLO CORSINI (tastiere), MAURIZIO MOSCHINI (basso) e MASSIMO DEL RIO (batteria). Da questa neonata compagine nasce un progetto che esplora vari generi, dal jazz al blues passando per tinte funkeggianti fino al calipso. Tutto ciò interpretato da musicisti che offrono performances di qualità estrema. E trovando Massarutto impegnato anche come eccellente sorpresa, nei panni del vocalist solista e compositore di testi e musiche (ad eccezione del brano di chiusura SLEEPWALK, unica cover), sfida affrontata e vinta con la consueta passione di non si accontenta di affacciarsi, ma che vuole uscirne indubbio vincitore. Si comprende quindi la descrizione iniziale di persona mai appagata dai risultati fino al momento ottenuti.
In passato lo abbiamo apprezzato come armonicista nel blues dei fondatori, poi in spettacoli teatrali, dopodichè in formazioni di sole armoniche (con gli amici ARMONAUTI), ed ora un nuovo tassello è stato aggiunto. Ovviamente, senza abbandonare l'armonica, sua "propaggine" fisica, oltre che passione da una vita. A onor del vero, rimaniamo colpiti anche dal tocco alla Joe Sample di Corsini, il completamento armonico di Moschini e la ritmica mai troppo invasiva e molto jazzistica di Del Rio: più che neonata, sembra una formazione che si conosce da anni.
Chapeau.
Paolo Santini

 
 
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Salvatore Amara "Payin' the cost to be the Blues "
email: easybluesband@libero.it
https://www.facebook.com/SalvatoreAmaraTheEasyBluesBand

L'apertura del 2023 vede SALVATORE AMARA e The EASY BLUES BAND alle prese con il loro settimo album PAYIN' THE COST TO BE THE BLUES.
In questa occasione, "SALVA" ci propone la prima delle due parti che fanno parte di un tributo al padre del Blues Robert Johnson (il sottotitolo è perlappunto "Step 1 on Robert Johnson's trail"), al quale si sta dedicando da cinque anni.
Dodici sono le battute della tipica struttura blues, come dodici sono i brani che troviamo in questo CD; riletture di brani di Jonhson celebri e meno celebri, alcuni dei quali colpiscono per la loro irriverenza (come la "rockettara" che troviamo in apertura), altri, invece rimangono ben piantati nel solco più profondo della tradizione, animati da quegli elementi musicali che grazie a slider, armonica, il timbro tremolante del piano tipico del ragtime e voce in versione unplugged (20-32 Blues, Cross road Blues) proiettano l'ascoltatore indietro nel tempo, ai giorni in cui sono stati scritti.
Dodici tracce che fanno di questo "menestrello del blues" e dei suoi fidi scudieri (ingenerosa definizione per Mauro Amara al piano, Roberto Loi al basso, un Dimitri Pau in gran forma all'armonica e, last but not least, Matteo Ledda alle percussioni) una compagine che difficilmente delude, rendendo anche questa prima parte del tributo l'ennesima scommessa vincente.
Impossibile non farsi coinvolgere dal sound di Amara: e proprio quando si arriva all'ultima traccia, WALKIN' BLUES, l'animo è già predisposto al part 2, che, a questo punto, attendiamo con impazienza.
Notevole.
Paolo Santini

 
 
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Steven Troch "The Call "
www.steventroch.com
www.steventrochband.com
facebook.com/steventrochharmonica
E con questo fanno tre! THE CALL di STEVEN TROCH BAND è appunto il terzo CD che dopo "Nice'n Greasy" del 2016 e "Rhymes for mellow Minds" del 2018, il poliedrico artista belga ci propone. Undici brani nel solco della miglior tradizione blues proveniente dal secolo scorso, composti, cantati e suonati all'armonica da questo endorser Hohner di indubbia qualità. Accompagnato come sempre dai fidi scudieri della sua ormai consolidata Band (Liesbeth Sprangers al basso e ai cori, Matti de Rijcke chitarra e cori, Bernd Coene batteria e percussioni), Steven propone brani in un'alternanza di passato e presente, adatti ai palati fini: Particolarmente attraenti abbiamo trovato Down At The Heels, dove l'autore ci delizia anche con quello strumento che troviamo anche in alcune tradizioni popolari italiane, ovverosia la sega (suonata con l'archetto del violino). Sonorità che si tuffano nel passato con Ghetto Gap, per lasciare immediatamente spazio al funky di The One You Can Rely On. Praticamente in ogni brano Troch fa cantare (ed è proprio il caso di dirlo) la sua armonica, sia in acustico che in perfetto Chicago Style (So Much To Do ne è un lampante esempio), diatonica o cromatica che sia, Steven estrae sonorità "vocali" dallo strumento, in maniera veramente originale e piacevole. Per l'incisione di questo CD si è avvalso della collaborazione di una sezione fiati composta da John Halbleib alla tromba, del nostrano Luigi De Gaspari al trombone (nel sound estivo di Waiting), e di Luk Vermeir al piano, organo e Mellotron e di Bart Vervaeck alla pedal steel guitar. Ci piace anche l'idea del brano finale Slowly Drive Away, quasi un saluto prima di tornare a casa, il tutto racchiuso in una ballad delicata e dolcissima.
Un CD degno di nota, di quelli ai quali Steven Troch ci aveva abituato.
Paolo Santini

 
 
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  PG Petricca "Bad Days "
PG Petricca

Un anno di pandemia, mesi di limitazioni e restrizioni, soli tra le quattro mura, sono accadimenti che incidono nel profondo delle anime e fanno si che tutti i colori si sfumino fino a perdersi nell'ermetismo del bianco e del nero; un lavoro, Bad Days di PG Petricca, profondo e crudo come le voci, le storie e le immagini che riempiono le nove tracce; i testi riportano tracce di dolore e di liberazione come nel vero blues. All'interno delle quattro mura, coadiuvato da se stesso, alle chitarre, percussioni e da Rough Max al basso, PG Petricca ci regala un lavoro essenziale pieno di quello spessore di cui disperatamente abbiamo bisogno.
G Pasquinelli
 
 
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  Boogie Beasts "Love Me Some "
Boogie Beasts

Il Belgio e' terra fertile di proposte rootsy; i Boogie Beasts sono un quartetto, due chitarre, una armonica e batteria con ricca esperienza live, e due album alle spalle, ben recepiti dalla stampa specializzata; Love me some e' appena uscito in settembre ricco di 10 originali e 2 bonus tracks; la traccia iniziale Bring it on definisce il paradigma della band, un crossover tra hill country groove e il punk blues dei Black Keys. Disco intenso, ritmicamente accattivante, grezzo quanto basta. Get away il mio brano preferito, un rockabilly con un pizzico di psichedelia.
G Pasquinelli
 
 
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