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  Le ultime uscite discografiche: Blues Gravity, Warm Gun, Thorbjorn Risager, Mark Slim - Fabrizio Soldá, Pig's Brothers, Donnie Romano.  
 

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Blues Gravity Homecookin'
Blues Gravity

Romagna, terra di passioni, motori, belle donne, amatori e grande musica; un quartetto dal palato fine, i Blues Gravity, costantemente in bilico tra gli umori jazzy di Marco Vienna e la vocalita' un po' crooner di Marco Betti; due virtuosi dei rispettivi strumenti, chitarra e armonica, messi al servizio di una coralita' espressiva che trova momenti di esaltazione nei momenti swing (Frim Fram Sauce) o funky (Honey Hush) e ispirazioni inaspettate anche in quelli piu' cool, la ballad Someday o la traccia lounge, Music to watch girls by, la mia personale favorita; insomma ci troviamo di fronte a un quartetto dalle grandi potenzialita', capace di esprimere un sound maturo, svincolato dalle schematizzazioni di genere, capace di appropriarsi con uguale convinzione e determinazione del Chicago Blues di Little Walter (Oh Baby) passando per il R&B (I've got a woman), i Beatles di Can't buy me love e il latin Jazz di Caravan; l'occhiolino strizzato a Gary Primich poi me li fanno definitivamente apprezzare; un esordio da cinque stelle. Gianandrea Pasquinelli

 
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  Warm Gun Blues Virus
Buffalo Bounce

Dalle paludi a nord di Napoli prende forma il progetto Warm Gun incarnazione singolare e vorace del formato blues-duo elettrico; Freddy Ghidelli (chitarra e voce) e Max Pieri (basso e stomp-box) a dispetto di ogni aspettativa forgiano un sound unico, spesso e atipico in cui il groove dettato dalla ispirazione del momento diventa pretesto per lo svolgimento della struttura canzone; 10 storie centellinate e spalmate da allusioni al linguaggio virale, richiamato nelle tre dimensioni cellulari nella scansione della prima di copertina; lo spirito del disco e' schiettamente blues con atmosfere prese a prestito da una certa psichedelica californiana anni 70 o dalla scena punk piĆ¹ recente; nelle pieghe del progetto il duo offre anche precisi richiami al songbook jazz: la volutamente stralunata Summertime e il Blue Monk mascherato in Goin Down Slow; Blues Virus non e' la ennesima riproposizione di un cliche' stilistico ma un disco autonomo, pregevole e originale che disegna nuovi scenari con autorevolezza e assoluta convinzione. Gianandrea Pasquinelli
 
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Thorbjorn Risager Track Record
Thorbjorn Risager

Una delle piú piacevoli news di questo primo scorcio 2010 viene dalla Danimarca; Track Record é il quinto lavoro di un cantante, Thorbjorn Risager, dotato di vocalitá straordinariamente penetrante; Risager ha una voce potente, voluttuosamente vetrosa e diretta che distilla linfa vitale con naturale eleganza a qualsiasi groove e scansione ritmica; Track Record, forte anche di un pregevole lavoro in fase di arrangiamento e di post-produzione (l'impatto sonoro rootsy e volutamente inscatolato delle prime tracce e' di grande resa sonora); in questo lavoro Risager si dipana con autorevolezza in un intricato equilibrio tra soul (Stand beside me), R&B (7 steps to heaven), swing (I'll be moving on), senza dimenticare le matrici piú blues (Rock and roll ride) che rappresentano al meglio le innate capacitá espressive; esaltante. Gianandrea Pasquinelli

 
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  Mark Slim - Fabrizio Soldá North - East Blues
Mark Slim - Fabrizio Soldá

Giovani, autentici e fedeli cantori della tradizione: Mark Slim (chitarra e voce) e Fabrizio Soldá (armonica) si presentano sulla scena blues con questo North - East Blues, chiara allusione alla provenienza geografica del duo; il lavoro é una fotografia di ascolti e riproposizioni sempre attenta alle radici dello stile afro-americano; l'idioma blues é affrontato senza reticenza a 360° passando per C. Patton, Sam L. Hopkins, Jimmy Reed e Gary Davies; gli aspetti di transizione urbana sono ripresi con Help Me di S. Boy Williamson II; in altre parole, Mark Slim e Fabrizio Soldá appartengono alla razza degli uomini coraggiosi scegliendo classici ostili, "Roll and tumble blues", "Green River", "From four until late"; un coraggio che unito alla propensione per il metallo sferzato della slide che ornamenta tra l'altro l'originale North - East Blues ce li fá apprezzare senza riserve Gianandrea Pasquinelli
 
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Pig's Brothers Live in Studio
Pig's Bros.

I Pig's Brothers emuli nostrani dei piu' blasonati e unici Blues Brothers sono rodigini di crescita ma universali nel cuore; in questo autoprodotto Live in the Studio, i Pig's mostrano una verve ed energia di prim'ordine; il repertorio é quello che ci si attende da una band avezza al palco e a divertire; insomma niente fronzoli o particolari intellettualismi ma un sound frontale animalesco e gioioso dedicato a chi la musica la segue non nelle quattro mura di casa ma in quelle sacrali della situazione live; un plauso per la voce di Silvia Pirani e per gli arrangiamenti di Paolo Pigozzi (tastiere) e ancora un personale apprezzamento per l'armonica di Muneratti che tra spruzzi di virtuosismi alla Popper sfodera, trascinato dalla suadente Pirani, una espressivitá insolita e virile nella ballad Finally make me happy; insomma vi confesso che ascoltare una Proud Mary (CCR docet) o un Respect (Super Aretha) fatti bene rimane per il sottoscritto una gioia perenne. Bravi. Gianandrea Pasquinelli

 
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  Donnie Romano BlueSpirits
Kayman Records

Una certezza nel panorama blues italiano e' Donnie Romano; cantante, chitarrista di origine laziale ma ormai residente in toscana e costante frequentatore dell'area reggiana, Romano giunge con pieno merito alla seconda fatica discografica, sempre sotto l'egida della benemerita Kayman Rec. e la guida di Martin Iotti; in BlueSpirits Romano sfodera una perfetta e navigata padronanza strumentale e vocale frutto della ormai lunga attivita' di palco e di tutoraggio di artisti internazionali nel corso delle loro peregrinazioni italiche (vedi Eugene Hideway Bridges, RJ Mischo, Sonny Rhodes, Andy Just per citare alcune delle principali collaborazioni); BlueSpirits e' pretesto per affermare le logiche del trio in una accezione raramente muscolosa ma piú prossima al post-blues inglese, con una punta di aciditá frutto delle scelte timbriche e stilistiche del nostro; i groove sono rilassati (Come back baby), sporcati da metriche funky (I don't need no doctor) o insidiosamente ipnotici alla NMA (Forgive me); questa traccia, una delle piú pregevoli dell'intero lavoro e' anche occasione per lo showcase di slide in cui Romano rende prova di assoluto valore; personale e pungente. Gianandrea Pasquinelli
 
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